È un sabato mattina e ho appena finito di dare una ripulita al capannone. Oggi pomeriggio mercatino. Mi sembra giusto far trovare tutto in
ordine alle persone che arriveranno. È una questione di accoglienza e di rispetto, nonché un segno che quello che facciamo, lo facciamo con
amore. Mi sono preso un attimo di pausa, sono davanti al computer e sto guardando qualcuno dei nostri video caricati su YouTube. Ho appena finito di
guardare quello dell’inaugurazione dell’ospedale di Kalika e ho visto Mario, l’amico che non c’è più, e che, con
parole semplici, in un inglese approssimativo, diceva alla gente nepalese: «È un piccolo dono, ma viene dal cuore perché vi vogliamo
bene». Ecco sintetizzato in una frase l’essenza della Goccia che Madre Teresa aveva racchiuso in una delle sue bellissime affermazioni:
"non importa fare grandi cose, ma farle con amore". È lunga la storia della Goccia, sono tante le persone incontrate in questo cammino,
tanti i progetti realizzati, tante le situazioni drammatiche a cui abbiamo portato aiuto. Perché dietro alla fredda parola "progetto",
ormai usata per definire più o meno tutto, ci sono persone, ci sono storie umane, ci sono sofferenze. Sono tanti anche i volontari che si
impegnano e dedicano il loro tempo, tanti i | giovani che hanno vissuto i
nostri campi ed è bello vedere come molti hanno ripreso in mano la loro vita, trasformandola. Direi che alla Goccia abbiamo capito che
c’è sempre molto da imparare se ci si mette in ascolto ed in discussione. Ascolto! Come abbiamo perso l’abitudine di ascoltare! E
di ascoltare anche il silenzio. Questa bellissima parola che deriva dal latino silere e indica il suono che produce il grano quando germoglia.
Dunque il silenzio è il suono della germinazione: della germinazione delle idee, delle parole, della misericordia. Alla Goccia cerchiamo di fare
un passo in più, di passare dalla solidarietà alla misericordia. La prima è un gesto che va incontro al bisogno dell’altro,
però necessita di una situazione drammatica per essere risvegliata. La seconda è un cambiamento che ci porta alla condivisione e
all’amore per l’altro. E un cambiamento è per sempre, ma soprattutto deve partire da noi stessi. Non possiamo pretenderlo solo dagli
altri. Papa Francesco ha riassunto questo concetto in una bellissima frase: "un po’ di misericordia rende il mondo meno freddo e un po’
più giusto". E allora è importante quello che si è e un po’ meno quello che si fa, perché il nostro mondo è
troppo pieno di maestri e poco di testimoni. E.C. |