Se non visualizzi correttamente la newsletter clicca qui |
Newsletter n.117 - Anno XII
GOCCIA
letter
di
FEBBRAIO 2015
|
|
Campagna di Pasqua 2015
Sembra presto, ma alla Goccia è già tutto pronto per la Pasqua.
Il ricavato della Campagna di quest’anno andrà a favore di due progetti:
- l’adozione scolastica di 350 bambini ad Addis Abeba
- il mantenimento dell’Ospedale Mama Ashu di Chacas.
Partecipa anche tu! Pubblicizza le nostre uova di cioccolato, colombe, ciotoline, ovetti, ecc. Tutti prodotti di alta qualità, ma soprattutto solidali.
Per tutte le informazioni sulla Campagna visita la pagina del sito dedicata a Pasqua.
|
Campo estivo in Kenya
Sei pronto per rinunciare alle vacanze estive tradizionali, per intraprendere un’importante
esperienza di volontariato e formazione? La Goccia organizza un campo estivo in Kenya, le iscrizioni termineranno
il 30 aprile. Per maggiori informazioni visita il nostro sito.
Affrettati! I posti sono limitati!
|
Bonifici
Lo scorso mese abbiamo inviato:
- 17.318 euro al Centro San Giuseppe in Etiopia
- 46.000 $ all’Ospedale Mama Ashu di Chacas in Perù
- 3.000 euro alla missione e all’orfanotrofio di Chegutu in Zimbabwe
- 7.000 euro all’Associazione Pace Onlus per l’Ospedale di Luweero in Uganda
|
Lettera di Padre Gianni
A Natale abbiamo ricevuto dal Congo una lettera di padre Gianni, profonda e toccante, di cui riportiamo una parte qui di seguito. Approfittiamo dell’occasione per comunicarvi la bellissima notizia che, dopo 2 anni di assenza, alla prossima festa della Goccia prevista per il 7 giugno, Gianni sarà presente e celebrerà la S.Messa!
Carissimi, Questa lettera di Natale nasce a 600 Km da Dondi, nella città di Isiro, dove, insieme ad un buon numero di comboniani ci siamo ritrovati per celebrare i primi 50 anni della nostra presenza missionaria in Congo. (...)
In questi mesi abbiamo vissuto come voi, a distanza il dramma dei paesi africani colpiti dalla epidemia di Ebola. E naturalmente abbiamo sofferto con amarezza per il modo con il quale, chi poteva intervenire, lo ha fatto solo in ritardo e soprattutto spinto dalla paura di essere insidiato dal virus.
Purtroppo altri virus ben più gravi stanno distruggendo la vita di migliaia e migliaia di persone nella nostra Africa; l’arroganza di dittatori aggrappati al potere da decenni; la corruzione sistematica a tutti i livelli dell’amministrazione che prosciuga le ricchezze dei paesi senza che la gente ne tragga il minimo beneficio; i giochi indisturbati dei potenti della finanza, delle industrie agroalimentari che rapinano le terre migliori, e dei "signori delle armi", che mantengono focolai di guerriglia ovunque ci siano ricchezze da depredare
Capite bene quanto sia ancora lungo il cammino della solidarietà tra i popoli. Chi sta bene non vuole essere disturbato; neppure immagina che il suo benessere è fondato su un sistema mondiale violento ed ingiusto. Se poi aggiungete il dramma assurdo delle guerre in Ukraina, in Siria e in Iraq, e tutte le storie quotidiane di violenza e di discriminazione, delle vittime disperate del mare e dei deserti... possiamo davvero domandarci se il Natale che noi cristiani celebriamo riesce a far passare un messaggio di speranza per il Mondo in cui viviamo.
|
La solidarietà di cui parlano i politici non basta e non funziona; perché non è sincera. E’ fondata su parole che non vengono da cuori solidali, ma da egoismi e da paure mantenute ad arte da chi ha potere e privilegi da difendere.
Invece la Buona notizia del Natale, che Gesù di Nazareth ha offerto all’Umanità, e che noi, con "gioia e con amore" cerchiamo di condividere con la gente, va ben oltre la solidarietà. Eccola: la Parola di Dio, il Figlio di quel Dio che ha fatto per amore questa Umanità ha preso dimora tra noi; s’è fatto "uno di noi"; ha deciso di condividere con noi la fatica di vivere e la lotta per sopravvivere. E chiunque lo accoglie con amore, ha il potere, cioè la grazia di diventare, come Lui, Figli di quel Padre che ce ci vuole tutti fratelli.
Ecco la rivoluzione proposta dal Natale: la fraternità! Si tratta di un dono talmente forte che fa paura a chiunque vede ancora nella razza, nel colore della pelle, nella diversità della cultura o della Fede una barriera all’incontro e al dialogo con altre persone che non siano i propri "fratelli di sangue". Ma è l’unica strada che ci rimane da percorrere se vogliamo salvare questo nostro Mondo: se vogliamo salvarci, cioè star bene tutti insieme; da fratelli appunto.
Dandoci il Figlio, Dio ha rischiato tutto. Perfino di non farsi accogliere. Ma non per questo ha rinunciato ad amarci. E non si stanca di invitarci ad accoglierci, gli uni gli altri, con occhi nuovi, ad accettarci e a perdonarci con cuore nuovo. Come Lui ci guarda e ci ama. Buon Natale a tutti. Da fratelli.
Vostro padre Gianni
|
|
|
"Tutto
quello che facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo
facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno" (Madre Teresa di
Calcutta) | | |