Carissimi amici,
da poco si è concluso un anno duro per tutti.
Con questa lettera vi raccontiamo di come La Goccia lo ha vissuto tra
difficoltà,
solidarietà e
nuove prospettive.
Il lockdown di inizio anno ci ha costretto a
sospendere tutte le nostre attività.
E'' stato inevitabile per una realtà come la nostra, basata sulla partecipazione e l''impegno dei volontari, che si sono ritrovati improvvisamente "bloccati in casa".
Già a febbraio abbiamo dovuto fermare
il progetto di sensibilizzazione "Non Sprechiamoci", che dal 2010 portiamo avanti in numerose scuole elementari. Trattandosi di una serie di laboratori in cui è necessaria l''interazione tra gli studenti, ancora oggi è ovviamente sospeso.
A marzo, è stata la volta del
mercatino che, come i negozi, è rimasto chiuso fino a maggio e poi ancora parzialmente a novembre e a dicembre.
Ad inizio anno eravamo pronti anche per una nuova
campagna di Pasqua, con le colombe e le uova di cioccolato già acquistate.
Improvvisamente si è fermato tutto: le scuole, i negozi, le S. Messe, le aziende, i mercatini e, in generale, la possibilità di spostarsi.
Arrivata Pasqua, gran parte delle colombe e delle uova
giacevano ancora nel nostro magazzino.
Abbiamo così lanciato un appello per distribuirle, cercando di rientrare almeno in parte dai costi.
La
risposta dei nostri sostenitori è stata più grande di quanto ci si poteva aspettare e in sole due settimane tutto il materiale è stato smaltito.
Infine, anche la
Campagna di Natale ha avuto un calo importante a causa delle restrizioni per l''emergenza sanitaria.
Questa volta, però, è stato possibile prevederlo e abbiamo acquistato meno panettoni e pandori degli anni precedenti, così da non avanzarne.
Sul fronte dei
progetti, è a malincuore che vi comunichiamo che nel corso dell''anno abbiamo dovuto
rinunciare alla seconda fase del progetto "Hema Center" in Kenya.
Dopo aver concluso la prima fase, ovvero il finanziamento di una
scuola per gli studenti di Embakasi, non è stato possibile portare a termine la seconda: la realizzazione di una struttura per il recupero dei ragazzi di strada.
Siamo stati informati che alcuni comitati di quartiere non avrebbero accettato in loco la presenza di tale progetto.
Inutile negare l''
enorme delusione, visti i tanti sacrifici ed il lavoro già effettuato. Tuttavia, preso atto della situazione e della
possibilità di recuperare i fondi già investiti per la seconda fase, abbiamo preferito rinunciare al suo compimento, piuttosto che rischiare di incorrere in spiacevoli questioni legali.
Parallelamente a questa vicenda,
si è però aperta un''altra possibilità, che abbiamo vissuto come una felice coincidenza, come una luce nel buio.
Dal
Centro San Giuseppe (il nostro progetto in Etiopia) ci hanno espresso la possibilità di dar vita ad
una casa di accoglienza per giovani madri.
Potendo garantire una solidità economica, grazie ai fondi recuperati dal progetto chiuso in Kenya, abbiamo dato l’avvio a questa nuova realtà.
Si tratta di un progetto dedicato a
ragazze che,
giovanissime, hanno già conosciuto la violenza della vita di strada, ritrovandosi anche con dei bambini a cui provvedere.
Il nostro obiettivo è quello di accoglierle in
un ambiente finalmente sereno, dando loro le basi formative per rendersi
autonome.
La struttura (ricavata dall''adattamento del vecchio dormitorio) è stata inaugurata lo scorso novembre e oggi ospita 25 madri e i loro bambini.
Vogliamo
condividere con tutti Voi la gioia per questo nuovo progetto:
una goccia di speranza in un anno decisamente complicato.
Un
ringraziamento particolare ai volontari e ai sostenitori che sono sempre al nostro fianco in questo cammino di solidarietà.
Vi auguriamo un felice anno nuovo.
La Goccia